TOMMY CALDWELL E LA SPORTIVA, UN VIAGGIO LUNGO VENT’ANNI

Per la prima volta la leggenda dell’arrampicata visita l’headquarter di Ziano di Fiemme, e si racconta tra atleti, pareti e scarpette

TOMMY CALDWELL E LA SPORTIVA, UN VIAGGIO LUNGO VENT’ANNI

“Incontrare la famiglia La Sportiva in Val di Fiemme è stato davvero eccezionale, mi ha riempito il cuore di emozioni”.

Tommy Caldwell

 

Ha ridefinito il concetto di impossibile. È considerato uno degli scalatori viventi più forti del pianeta. Scala senza una falange dell’indice sinistro: se l’è tagliata nel 2001, con una sega circolare. Nel 2014 mette a segno, in cinque giorni, assieme ad Alex Honnold, la prima traversata integrale del Fitz Roy, una delle più belle realizzazioni dell’alpinismo moderno, per la quale vince il Piolet d'Or. Nel 2015 realizza la prima salita di Dawn Wall, su El Capitan, ritenuta la via di big wall più dura al mondo. Uno scalatore unico, che vent’anni fa, mentre stava iniziando quello che sarebbe diventato il periodo migliore della sua carriera arrampicatoria, entra a far parte della famiglia La Sportiva, diventandone Ambassador.

Il connubio va avanti da allora, e rappresenta ancora oggi uno degli esempi per antonomasia di collaborazione tra un atleta e un’azienda. Un big climber davvero di alto livello per tutto il mondo dell’arrampicata, molto atteso per la sua prima visita agli Headquarters La Sportiva, che ha rappresentato una vera e propria full immersion dentro il brand e in Val di Fiemme. Durante questo autunno, infatti, dopo aver partecipato al Festival dello Sport di Trento, il celebre arrampicatore ha visitato l’azienda di Ziano di Fiemme (Trentino, Dolomiti), entrando nella fabbrica che ha dato la luce alla TC Pro, una delle scarpette da arrampicata più iconiche della storia, frutto del lavoro congiunto tra l’atleta e La Sportiva.

 

 

Durante gli ultimi vent’anni della mia vita il marchio trentino è sempre stato al mio fianco. Poi, circa dodici anni fa, mi ha sottoposto l’idea di realizzare una scarpetta firmata da me, la TC Pro. Sinceramente non avevo grandi aspettative, non sapevo se avrebbe funzionato come prodotto. Invece ha avuto un successo incredibile, soprattutto negli Stati Uniti, e sono molto orgoglioso che abbia le mie iniziali”, ha detto Tommy Caldwell, camminando tra le linee di produzione dello stabilimento in Val di Fiemme. “Per me La Sportiva ha sempre significato il massimo in fatto di qualità di scarpette per l’arrampicata. Se vuoi essere il miglior climber possibile, devi indossare delle scarpette La Sportiva”. In azienda Caldwell è stato accolto con calore da Pietro Dal Prà, dal team di Ricerca e Sviluppo e dalla famiglia Delladio, oltre che da tutti i dipendenti. “Quando abbiamo iniziato a sviluppare le TC Pro, il progetto veniva portato avanti con scambi di documenti su internet, e non sono riuscito a capire con precisione come venissero effettivamente realizzate le scarpette. Visitare l’azienda e toccare con mano come sono assemblate le scarpe, è stata davvero un’esperienza emozionante. Come scalatore, la capacità di realizzare la migliore performance possibile è costruita attorno al prestare attenzione a ogni singolo dettaglio, incluso il design delle scarpette, e credo che l’approccio di La Sportiva adotti una filosofia simile: per questo abbiamo creato la TC Pro. Sono felice di aver fatto parte dello sviluppo di queste scarpette che sono diventate fondamentali per tanti arrampicatori”.

 

La TC Pro nasce, infatti, dalla passione di chi, da anni, mette anima e corpo al servizio della comunità di scalatori, tramandando da generazioni l’entusiasmo per l’arrampicata e per una vita a contatto con la natura, e interpretando le necessità e le aspettative degli appassionati di outdoor. Ascoltare con attenzione e costruire un rapporto sincero, diretto e umano, con i propri atleti sono tra i punti fondamentali del DNA del brand, che crea relazioni lungimiranti, che si protraggono nel corso del tempo.

 

 

Tutto l’evento dedicato a Caldwell si è sviluppato in un’atmosfera intima e rilassata. “La mia visita all’Headquarters di La Sportiva è stata davvero emozionante e ha rappresentato la realizzazione di un sogno. Mi sono sentito accolto come in una famiglia e sono rimasto particolarmente affascinato dalla bellezza della Val di Fiemme. Mi ha colpito il mood informale ed entusiasta delle persone che lavorano per il brand, dei veri appassionati di outdoor, persone genuine e autentiche. La visita all’interno della fabbrica mi ha notevole impressionato, sia per la qualità dei materiali che vengono utilizzati, sia per la cura dei dettagli durante l’intero processo di produzione”, ha affermato l’arrampicatore, che si è subito integrato in questo gruppo unito da un legame profondo, con molti valori in comune. Durante la visita non sono mancate occasioni di convivialità, degustazioni di prodotti tipici del territorio e momenti di festa, all’insegna di divertimento e risate.

 

Tommy Caldwell è stato anche l’ospite di eccezione di una serata speciale, realizzata in collaborazione con il Banff, organizzata al teatro di Tesero, dedicata ai dipendenti e agli amici della famiglia La Sportiva, durante la quale sono stati proiettati alcuni film, e che si è conclusa con un suo intervento e alcune foto con le persone presenti, che non vedevano l’ora di avere l’opportunità di conoscerlo e stringere la mano al proprio mito. In seguito, durante alcune splendide giornate di sole, Caldwell ha partecipato all’Athletes Meeting organizzato a Sadole, in Val di Fiemme, assieme ad altri scalatori di La Sportiva. Una occasione di scambio preziosa e stimolante, che ha offerto la possibilità agli Ambassador del team di condividere momenti emozionanti e scambiarsi idee su prossimi progetti. “Ci sono tantissimi atleti di La Sportiva che ammiro molto e che ho sempre desiderato conoscere ma non ho mai avuto l’opportunità di farlo, per questo motivo l’Athletes Meeting è stato un’occasione incredibile per riunirsi e trascorrere delle fantastiche giornate insieme”, ha raccontato Tommy Caldwell. Il climber è apprezzato in tutto il mondo anche per la sua capacità di unire magnetismo, umiltà, ed etica sportiva, oltre a un’innata curiosità nei confronti delle pareti più ingaggianti della Terra: “Viaggiare e incontrare tante persone che mi chiedono di autografare le TC Pro mi dice molto su come la comunità di arrampicatori mi vede come scalatore. La più grande lezione che ho appreso durante i miei oltre 35 anni di arrampicata è che devi sempre cercare di imparare dalle persone che ti circondano, quando sei più giovane assorbendo il più possibile dagli altri, e successivamente cercando di trasmettere la tua passione e le tue conoscenze alle nuove generazioni. Condividere amicizie e l’amore per questo mondo sono i valori più importanti che mi sono portato a casa dal mio percorso”.

 

 

 

 

 

About Tommy Caldwell

“Tommy è probabilmente il più grande climber di big wall al mondo.”

Alex Honnold

 

Crede profondamente che i percorsi più difficili, con limitate possibilità di successo, siano quelli che hanno da insegnare qualcosa. Talento da fuoriclasse, forte determinazione e attitudine inconfondibile, Tommy Caldwell entra in pochi anni nell’élite dell’alpinismo internazionale, alzando continuamente l’asticella. Statunitense, vive in Colorado con la sua seconda moglie Rebecca e i due figli, Fitz e Ingred. I suoi genitori, entrambi Guide Alpine, lo accompagnano, da piccolissimo, a muovere i primi passi sulle immense pareti di Yosemite. Parte dal misurarsi con il grado ma presto sente una nuova spinta e scopre le big wall, specializzandosi nel salire in velocità difficoltà impressionanti. Nel 2000 partecipa con altri tre arrampicatori e futura moglie Beth Rodden a una spedizione in Kirghizistan, durante la quale vengono rapiti da alcuni ribelli. Dopo sei giorni in ostaggio, riescono a fuggire: Caldwell spinge la loro guardia in un burrone e così si salvano. Dal 2002 sale le più difficili vie di Yosemite: Salathé, Lurking Fear, West Buttress, Muir Wall, Zodiac, Dihedral Wall, Magic Mushroom. Nel 2005 scala The Nose, che in seguito concatena con Freerider in appena 23 ore e 23 minuti. Nel 2006, in Patagonia, sale, sul Fitz Roy, la via Linea di Eleganza con Topher Donahue ed Erik Roed. Nel 2014 mette a segno, in cinque giorni, assieme ad Alex Honnold, la prima traversata integrale del Fitz Roy, impresa per la quale si aggiudica il Piolet d'Or. Successivamente decide di dedicarsi a un progetto ritenuto fino a quel momento impossibile: “La cosa più pazza che io abbia mai provato in assoluto”, come la definisce lui stesso: The Dawn Wall, 1000 metri di parete, 32 tiri, di cui i due chiave valutati 9a. La preparazione del progetto, di una portata incredibile, va avanti per sette anni. Nel 2015, dopo 19 giorni in parete insieme a Kevin Jorgeson, l’impresa è compiuta. Nel 2018 esce il film The Dawn Wall, che racconta la vita di Tommy Caldwell. Nello stesso anno, legato con Alex Honnold, l’alpinista sale in velocità The Nose, impiegando l’eccezionale tempo record di un’ora 58 minuti e sette secondi.

 

 

Autore: Marta Manzoni

Foto: Matteo Pavana