Dalla scoperta alla salita: qual è la tua storia con Eagle4?
Ho guardato per la prima volta i suoi movimenti a settembre. Sono stata in grado di fare tutti i movimenti della parte inferiore la prima volta che ho provato la via. Quindi, mi sono presa il mio tempo e ho controllato il resto della via, che anche se sulla carta era più facile restava comunque piuttosto intimidatoria. In totale, il processo mi ha richiesto dieci giorni di lavoro sulla via. Sembra poco tempo, me ne rendo conto, motivo per cui mi è ancora difficile realizzare ciò che ho fatto. Ma so anche di essere in ottime condizioni in questi giorni, che sto bene in allenamento e anche in falesia. Inoltre, lo stile della salita si adattava bene alle mie caratteristiche, poiché è tutto incentrato sulla potenza, la forza di presa e la breve durata.
Alla fine di ottobre, ho saputo che la squadra francese non sarebbe andata ai campionati europei, quindi ho cambiato i miei piani e ho deciso di tornare a Saint Léger e trascorrerci un po’ di tempo. Le condizioni non erano le migliori e alcune prese erano ancora bagnate, ho deciso quindi di aspettare per poter provare la via nel modo corretto. Prima di allora, era difficile per me trovare la giusta motivazione o il mood per la realizzazione.
Dopo aver chiuso Supercrackinette (9 a+), ho deciso di puntare a Eagle4. Era il passo logico, e aver assistito alla ripetizione di Hugo Parmentier lo scorso gennaio mi ha aiutato ancor più, anche se mai avrei pensato la realizzazione sarebbe arrivata così presto.
I primi tentativi hanno come acceso una scintilla dentro di me, e più prendevo confidenza, più sentivo che il processo poteva andare avanti rapidamente. Il 9b è diventato un obiettivo più tangibile dopo aver sbloccato i singoli movimenti.
Una volta qui, non saprei dire quale sia stata la chiave del successo. Ho fatto piccoli progressi incrementali, prendendomi sempre i giusti spazi per staccare, poi è stata solo questione di tempo... e per fortuna, è andato tutto molto rapidamente!
Quali scarpette hai indossato?
Quando ho messo piede sulla roccia di Eagle 4 non ho avuto dubbi sulle scarpette da usare: La Sportiva Katana Laces, che per l’arrampicata outdoor è il mio prodotto preferito in assoluto: pulito, semplice ed efficiente. Anche con un aggancio di punta particolarmente ostico su Eagle-4, non ho voluto usare scarpette da arrampicata diverse.
Come gestisci la tua vita agonistica e l'arrampicata outdoor?
Ho sempre sognato di viaggiare in giro per il mondo per scalare, vedere posti nuovi e provare le vie più impegnative, ma per ora devo destreggiarmi tra l'arrampicata in falesia e le competizioni rispettando le tempistiche e gli spostamenti che devo osservare per motivi agonistici, che al momento hanno la priorità in vista delle Olimpiadi.
Ma per ora sono contenta di come riesco a bilanciare le due cose. Riesco a divertirmi andando in falesia, che è la mia passione e la mia ricarica oltre che ad essere parte importante della mia preparazione per le gare. Ho sempre avuto bisogno di questo equilibrio tra arrampicata indoor e outdoor. Spingere i miei limiti sulla roccia è parte integrante del mio allenamento come atleta. Mi piace avere quei progetti difficili, amo la sfida e ciò che devo fare per realizzarli. La motivazione che questi progetti ti possono dare credo sia uno dei modi migliori per diventare più forte quando sei in gara.
Quest'anno, a causa della pandemia da Covid-19, ho potuto dedicare più tempo alla roccia e ho avuto il coraggio di provare vie ancora più difficili, sfruttando la scia dell’ottima preparazione e dei successi raggiunti su plastica l’anno precedente. Ci siamo tutti dovuti adattare nel pieno rispetto delle regole imposte e abbiamo dovuto affrontare cancellazioni pesanti, ma l'arrampicata outdoor mi ha salvato anche in questa situazione, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto motivazionale.
Ultima nota?
Vorrei prima di tutto ringraziare tutte le persone che mi aiutano e mi sostengono nella mia vita da arrampicatrice. Spero che i miei successi e la mia storia possano ispirare alcune persone a continuare a credere e fare ciò che amano.