Al Frasassi Climbing Festival, La Sportiva incontra gli atleti del team Italia

Tacche, street boulder, e nuovi progetti. Sorrisi, entusiasmo, e nuove amicizie. È La Sportiva Climbing Team Meeting, Frasassi Climbing Festival Edition.

Al Frasassi Climbing Festival, La Sportiva incontra gli atleti del team Italia

Un evento unico nel mondo outdoor, che offre la possibilità agli atleti del team La Sportiva di condividere emozioni vere, a contatto con la natura, e sentirsi parte di una grande famiglia. Storici ambassador di La Sportiva, come Rolando Larcher, Angelika Rainer, Marzio Nardi, Sara Avoscan, e Silvo Reffo si sono ritrovati a scalare nelle Marche insieme agli atleti più giovani, come Alessandro Zeni, appena rientrato da una spedizione sulla Siula Grande, in Perù, e il figlio di Rolando Larcher, Alessandro, che studia medicina.

 

“È il mio primo meeting di atleti, e devo dire che mi sembra un’iniziativa davvero stimolante: l’occasione per scambiarsi opinioni sulle vie, prossimi progetti, pareri sull’attrezzatura. In più si condividono dei bei momenti insieme, sia tra gli atleti che con gli altri appassionati, e che offrono prospettive diverse e interessanti. È stato interessante anche il talk dell’alpinista Pietro Picco, un modo per entrare in contatto con un altro mondo, altrettanto affascinante. È anche la prima volta che scalo in questa zona e ho scoperto una bella realtà. Con La Sportiva mi sento parte di un gruppo unito, con valori in comune, c’è un legame profondo che ci accomuna tutti. Mi sento ascoltato e mi piace che ci sia un rapporto sincero”, ha detto Alessandro Larcher.

 

 

Un bell’esempio per le nuove generazioni di scalatori che si sono radunate per il Frasassi Climbing Festival, una manifestazione che ambisce a diventare uno degli eventi più importanti di arrampicata del panorama italiano e non solo. Qui, infatti, si incontrano climber australiani, scozzesi, inglesi, cechi e irlandesi… Il pubblico negli anni è diventato sempre più internazionale e il target dell’evento è molto inclusivo: l’obbiettivo, infatti, è portare più persone possibili a conoscere non solo l’arrampicata ma anche altre attività che ruotano attorno a questo mondo, come lo yoga e la slackline, e a scoprire la cultura del territorio, come la straordinaria chiesa barocca di Santa Lucia. Il Festival nasce nel 2012, da un’idea di Massimo Mosca, come un modo per interfacciarsi con il Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi, trovando il supporto di La Sportiva sin dalla prima edizione.

La manifestazione nasce dalla passione degli abitanti di questa Regione sorprendente, che da anni mettono anima e corpo al servizio della comunità di scalatori aldilà degli impegni lavorativi e familiari, in linea con la visione di La Sportiva, che da generazioni tramanda l’entusiasmo per l’arrampicata e per una vita autentica e genuina, all’aria aperta.

“La Sportiva, sebbene sia un’azienda strutturata che esporta in oltre cento paesi, cerca da sempre di mantenere un rapporto umano, diretto e informale, sia tra i dipendenti che con gli atleti. Si pone sullo stesso livello degli appassionati di outdoor, cerca di comprenderne i bisogni e i desideri”, racconta Fabio Parisi, Athletes & Sponsorship Specialist dell’azienda di Ziano di Fiemme. Una filosofia portata avanti con dedizione e senso di responsabilità: per La Sportiva, infatti, incontrare i propri atleti ha da sempre rappresentato un’opportunità di scambio preziosa, e che quest’anno per la prima volta si è divisa in tre eventi dedicati ai team locali di Germania, Francia e Italia prima di darsi appuntamento all’International Climbing Team Meeting che si terrà a Ziano di Fiemme il prossimo ottobre.

 

 

Gli eventi locali sono organizzati all’interno di manifestazioni già supportate dal brand, come il Frasassi Climbing Festival, un espediente che consente al marchio trentino di collocarsi in un contesto ricettivo che offre servizi, informazioni, attività, e inoltre permette di creare un valore aggiunto portando decine di atleti di livello internazionale. Un dare-avere molto funzionale per tutti. “È bello che più generazioni si confrontino: per esempio, arrampicare con Rolando Larcher – un vero e proprio manuale di storia – mi permette sempre di imparare qualcosa di nuovo. - ha osservato Sara Avoscan, giovane atleta del team La Sportiva - Inoltre, organizzare questo meeting all’interno del contesto del Frasassi Climbing Festival è un modo intelligente per valorizzare le falesie italiane: spesso siamo alla ricerca di viaggi esotici all’estero, mentre ci sono tanti bei posti qui nel nostro Paese.”

 

In occasione del Festival è stato inoltre effettuato un intervento di recupero della storica falesia di Ponte Chiara d’Ovo, una delle più antiche della zona delle Grotte di Frasassi, abbandonata da anni: una parte di essa è stata richiodata da Rolando Larcher, in più sempre da lui sono state chiodate tre nuove linee molto estetiche, posizionate su una cengia che si affaccia sulla valle, e sulle quali si sono misurati gli atleti durante i giorni dell’evento. “Mi è piaciuto mettermi alla prova sui nuovi tiri che sono stati chiodati: una via è un po’ più strapiombante, si sviluppa su diedri, con tacche e rovesci, è più fisica con un finale divertente, e sono riuscito a salirla a vista. Credo che il grado si aggiri intorno all’8a/8a+. L’altra via è più verticale, su buchetti e piccole prese sfuggenti, più difficile da un punto di vista tecnico, con movimenti molto aleatori: in questo caso è stato fondamentale un primo giro per capire fino in fondo i movimenti, le prese, gli appigli e come posizionarmi con il corpo. Sono riuscito a chiuderla al secondo giro, penso si aggiri intorno a un 8a+, non regalato. Entrambe due belle vie complesse”, ha detto Alessandro Larcher.

 

L’idea era quella di offrire una nuova vita a questa falesia grazie a tiri più duri, e invitare gli appassionati a trovarsi in questo luogo e mettersi in gioco su una roccia completamente vergine per liberare i tiri. La falesia è a bordo strada, quindi di facile accesso e fruibile da tutti, aggregante, e con tiri accessibili, dal 5b fino a oltre l’8a. “Noi atleti ci conosciamo un po’ tutti ma abitiamo in posti spesso lontani, ed è bello riuscire a vedersi per scalare e scambiarsi informazioni su falesie e vie dove si è stati, crea una nuova motivazione. - ha detto Angelika Rainer, atleta del team La Sportiva e tre volte campionessa mondiale di arrampicata su ghiaccio.- Sono con La Sportiva da diciotto anni e posso dire di essermi sempre sentita parte di una grande famiglia. Sia l’azienda che il team degli atleti sono cresciuti molto negli ultimi anni, e per questa ragione credo sia ancora più importante che esistano meeting come questo, per poter comunicare in maniera diretta – sia con gli atleti che con i referenti dell’azienda – incoraggiare un confronto di persona mantenendo comunque un clima rilassato”.

 

 

Autore: Marta Manzoni

Foto: Klaus Dell'Orto