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Quella del 4 luglio 2022 sarà una data da ricordare per François Cazzanelli, che a inizio mese ha coronato il sogno di raggiungere la vetta del Nanga Parbat (8126m). L’alpinista e guida alpina della Valle d’Aosta ha impiegato lo straordinario tempo di 20 ore e 20 minuti per conquistare la cima della nona montagna più alta del mondo senza l’ausilio di ossigeno supplementare.
Membro della spedizione italiana composta da Marco Camandona, Pietro Picco, Roger Bovard, Jerome Perruquet ed Emrik Favre, François è partito dal Campo Base più tardi rispetto al resto del gruppo, scegliendo di sostare quattro ore al Campo 3 per poi toccare il punto più alto alle ore 7:50 ora locale. Assieme a lui, il peruviano Cesar Rosales.
La cordata valdostana, che ha optato per una strategia single push, ha proseguito lungo la via Kinshofer sul versante Diamir, raggiungendo la vetta tra le 6 e le 8 del mattino ora italiana del 4 luglio. La via, attrezzata fino a C3, non presentava corde fisse da quel punto alla vetta.
Solo Cazzanelli e Rosales però sono tornati al campo base già la sera stessa, decidendo quindi di non trascorrere la notte a Campo3.
“Nanga Parbat 8,126 m. Una squadra incredibile che porta a casa un sogno altrettanto incredibile - ha riportato François dal Campo Base – l’intero team ha optato per una salita veloce lungo la via Kinshofer dal BC (4,200m) alla vetta sostando solo brevemente a C3. A rendere il tutto ancor più eccitante, il sapere che da lì alla cima non ci sarebbero state corde fisse. Posso dirmi soddisfatto: scalare una montagna simile mantenendo un buon passo malgrado i 4000m di dislivello positivo non è cosa da tutti i giorni”
L’ascesa della spedizione arriva a pochi giorni dell’apertura della nuova variante Aosta Valley Express: una via di 1400m che supera difficoltà fino a AI 90° M6 85° aperta da François Cazzanelli e Pietro Picco sulla parete Diamir, che si congiunge alla Via Kinshofer al Campo 2.
La linea si snoda lungo l’evidente seracco che troneggia sopra la base dello Sperone Mummery e la via percorsa in solitaria da Reinhold Messner nel 1978.
“Sul Nanga si conclude la prima parte di questa nostra avventura – continua Cazzanelli preannunciando ulteriori obbiettivi himalayani – il nostro pensiero è comunque rivolto a tutte le famiglie delle vittime coinvolte nell’incidente sulla Marmolada"”
Il Gruppo si trova attualmente a Skardu prima di proseguire verso nuovi obbiettivi..
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