Il tuo carrello

SS25 NEW IN →
Entusiasmo degli appassionati per le due attivazioni collaterali con Anton Krupicka organizzate da La Sportiva. Quest'anno l'appuntamento è stato duplice: una serata con l'atleta il venerdì sera e la morning run il sabato mattina.
Una Trento tinta di giallo, nero e rosa: i colori di La Sportiva e della Gazzetta dello Sport. Una Trento attraversata dai più importanti nomi dello sport internazionale. Una città in festa, traboccante dell’entusiasmo di centinaia di appassionati, arrivati da tutta Italia per celebrare lo sport e i suoi valori. Così, tra un talk e un blocco al camp di arrampicata allestito da La Sportiva in Piazza Santa Maria Maggiore, tra le strade di Trento poteva capitare di bere un cappuccino seduti accanto a Stefano Ghisolfi, o avere l’opportunità di chiedere un autografo ad Anton Krupicka.
È questo, e molto altro, il Festival dello Sport, che si è tenuto dal 12 al 15 ottobre e che, anche quest’anno, è stato reso possibile grazie al sostegno di La Sportiva: quattro giornate ricche di attività, workshop e dibattiti, tutti gratuiti e dedicati al mondo dello sport. Un sodalizio, quello tra La Sportiva e l’evento, che sottolinea l’impegno dell’azienda nella promozione della cultura sportiva e del proprio territorio. “La partecipazione al Festival dello Sport rappresenta per La Sportiva la voglia di aderire a una festa dello sport e dei suoi valori. Per noi è anche un’occasione per far provare a sempre più persone l’arrampicata, e permettere di conoscere i suoi protagonisti”, ha affermato Vittorio Barrasso, Brand and Communication Corporate Manager di La Sportiva.
In calendario, erano presenti tanti eventi con atleti sostenuti dall’azienda della Val di Fiemme (Trentino, Dolomiti), coinvolti nei dibattiti e durante le attività al camp di arrampicata: Andrea Lanfri, Stefano Ghisolfi, Angelika Rainer, Matteo Zurloni. Gli appassionati della disciplina hanno così avuto modo di cimentarsi sui blocchi assieme a queste leggende, riunite a Trento per ispirare i partecipanti e per celebrare lo sport. Inoltre, La Sportiva ha accolto alla Sala Filarmonica l’ultra runner americano Anton Krupicka, che ha condiviso con il pubblico le sue esperienze, e la passione che da sempre lo lega alla montagna e al mondo dell’ultra trail. “Il coinvolgimento del team atleti della famiglia La Sportiva ha l’obiettivo di trasmettere le esperienze di chi vive la montagna ai massimi livelli, in diverse discipline, condividendo storie di sport che possano essere di motivazione alla pratica dell’attività Outdoor”, ha continuato Vittorio Barrasso.
L’azienda trentina ha anche organizzato due importanti attivazioni collaterali al Festival dello Sport: venerdì 13 ottobre una serata con Anton Krupicka, in collaborazione con RunTrento, presso il La Sportiva store in Via Mazzini 5, e sabato 14 ottobre, una morning run aperta al pubblico sempre insieme ad Anton Krupicka e con il supporto tecnico dei product specialist di La Sportiva. “Gli eventi satellite rappresentano per noi un momento di incontro e scambio con la comunità locale di appassionati. Da queste esperienze nascono ispirazioni per migliorare sempre di più: il rapporto diretto con la comunità di runners offre stimoli per il nostro lavoro di tutti i giorni, per la progettazione di attrezzi per l’attività in montagna, e per confrontarci sui temi che gravitano attorno la pratica consapevole e sostenibile delle attività Outdoor”, ha detto Vittorio Barrasso.
Durante la serata di venerdì con Anton Krupicka, ideata da RunTrento, spazio fisico e virtuale aperto al pubblico e destinato alla realizzazione di progetti creativi legati alla corsa, che si rivolge alla scena del trail running in Trentino e più in generale in Italia, sono stati molteplici gli spunti di riflessione. “È difficile dire quali siano le differenze tra la scena dell’ultra running in Italia e negli Stati Uniti. Mi sembra che in Europa spesso si corra con l’obbiettivo di fare la migliore performance possibile, mentre negli Stati Uniti correre è più uno stile di vita, anche se forse è meno diffuso. In generale forse è qualcosa anche legato al tifo – in Italia c’è un forte entusiasmo diffuso e molto più presente – e al fatto che molte gare iniziano e finiscono nel centro delle città che si riempiono di appassionati, a differenza di quanto avviene negli States. In definitiva, comunque penso ci siano molti più punti in comune che differenze: i trail runners sono semplicemente trail runners, amano andare in montagna e correre nei boschi, indipendentemente da dove si trovano”, ha detto Anton Krupicka. “Grazie a La Sportiva, che mi ha permesso di viaggiare tante volte in Italia, ho creato negli anni un legame speciale con la community dell’ultra running del Paese. Ho potuto correre tra le Dolomiti e conoscere meglio i tanti appassionati di questo sport. È sempre bello constatare l’interesse che c’è in Italia per la scena dell’ultra running americana e per quello che faccio, e magari poter essere di ispirazione per qualcuno”, ha continuato l’ultra runner rivolgendosi alle decine di persone riunite nello store di La Sportiva.
Oltre all’interessante intervista con Anton Krupicka, resa speciale da una bella intesa tra il pubblico e le persone che parlavano, nel corso dell’evento è stato proiettato il documentario “Return to Leadville - The Evolution of Anton Krupicka”, che racconta di come l’ultra runner americano, nel 2021, dopo cinque anni di stop a causa di diversi infortuni, sia tornato a partecipare all’iconica gara di Leadville, la prima vinta da lui, e quella alla quale è più legato. Il breve film racconta proprio del rapporto tra l’atleta statunitense e questa competizione, per lui fortemente simbolica. “È sempre bello vedere come Anton Krupicka non sia in realtà per niente un personaggio: è spontaneo, umano, molto naturale, in ogni contesto. Sebbene la sua figura sia cambiata negli anni, i suoi pensieri continuano a essere quelli che aveva quando ha iniziato: ha un atteggiamento poco attuale rispetto al mondo dello sport e, sebbene sia un atleta professionista, preferisce fare quello che gli piace piuttosto che quello che vogliono gli sponsor. Mi sarebbe piaciuto si creassero momenti più ampi di condivisione per fargli conoscere meglio la community di Trento, credo si sarebbe divertito!”, ha detto Filippo Caon, cofondatore di RunTrento. L’evento è stato molto partecipato, l’atmosfera che respirava è stata piacevole e la serata si è conclusa con aperitivo offerto da La Sportiva.
Anche durante la morning run di sabato mattina, partita dal negozio dell’azienda della Val di Fiemme nel centro della città, e aperta in maniera gratuita a tutti gli appassionati, Anton Krupicka si è distinto per il suo stile autentico e la sua umiltà. Durante la corsa, si aveva la possibilità di provare le calzature realizzate dal brand Trentino: “La Sportiva nasce realizzando scarponi per il lavoro nei boschi: così, durante gli anni, l’azienda ha voluto utilizzare questo suo know-how per sviluppare calzature per correre in montagna. Le scarpe che avete ai piedi oggi sono ben strutturate nella parte superiore, e utilizzano tecnologie per mantenere la longevità delle suole, e avere un grip sempre maggiore su tutti i terreni”, ha affermato Pietro Fariselli, che per La Sportiva si occupa di formazione tecnica interna ed esterna, sia in merito alle calzature che all’abbigliamento. “Oggi testeremo tre calzature: le Jackal II donna e uomo , una scarpa da mountain running dedicata alla corsa off-road su distanze ultra e allenamenti prolungati su medie distanze, le Jackal II Boa uomo e donna, una scarpa da corsa ad alte prestazioni in montagna per le lunghissime distanze, e le Cyklon donna e uomo, calzatura performance ideale per skyraces e corse off-road su terreni tecnici a medie distanze. Ovviamente le tecnologie vanno avanti, assecondando le richieste del pubblico, così La Sportiva si adegua, e le grandi innovazioni che vedremo nella prossima stagione saranno le Prodigio e le Levante”, ha concluso Pietro Fariselli. La maggior parte dei partecipanti alla corsa, circa quindici persone, faceva parte di RunTrento, ma erano anche presenti alcune persone esterne e lo staff di La Sportiva. Il gruppo di corridori ha percorso circa sette chilometri, e duecento metri di dislivello: partito da via Mazzini, si è diretto verso via Grazioli, poi lungo la salita di Mesiano, ed è arrivato fino all’Università di Povo. Ha poi fatto un traverso fino al Paese di Gabbiolo, è sceso fino al parco di Gocciadoro, è poi passato dall’Ospedale di Santa Chiara, è arrivato lungo il fiume Fersina, ha in seguito percorso Corso Tre Novembre, per infine rientrare sempre in negozio, dove era stata preparata una ricca colazione. Così, chi aveva partecipato alla corsa, ha avuto l’opportunità unica di bere un caffè con Anton Krupicka e confrontarsi con lui: “Sono una persona interessata a provare esperienze intense e sono curioso: del mondo, di provare nuove cose, di conoscere meglio me stesso. Correre è un modo per farlo, ma non è l’unico”, ha raccontato l’atleta statunitense.
“È fondamentale sviluppare un rapporto con il mondo naturale nei luoghi vicino a casa: passiamo molto tempo a controllare ciò che ci circonda, quando siamo in automobile, in ufficio, a casa, come in qualsiasi edificio. È quindi un atto di onestà accettare con umiltà di porci davanti al mondo naturale e percepire l’indifferenza che prova per noi, e la potenza che esprime e rappresenta, e sentirci in quel momento piccoli e insignificanti”, ha continuato Anton Krupicka, che si è confermato, durante tutti i momenti di condivisione del Festival, una persona profonda, sincera, onesta e sensibile. Valori che accomunano molti sportivi, e che sono stati l’anima delle attivazioni collaterali organizzate da La Sportiva nell’ambito della quinta edizione del Festival dello Sport. Una genuinità preziosa, che a volte dimentichiamo di ricercare, e che lo sport può aiutare a ritrovare.
Our catalogue and services may vary depending on location.
Remember that we can ship only to addresses located in the selected country.
By changing locations, the content of your shopping cart and wishlist will be updated.