Innovation and Respect

recycle program

Una delle domande più frequenti che vengono poste durante le visite allo stabilimento produttivo de La Sportiva a Ziano di Fiemme (TN) è: “che fine fanno gli scarti derivanti dal processo produttivo?”. Nella realizzazione delle calzature da montagna e delle scarpette d’arrampicata infatti, una ridotta percentuale di materiale in uscita dai banchi di taglio a controllo manuale, non può più essere utilizzata nel processo produttivo e rappresenta quindi il più significativo scarto di produzione. La gomma è un materiale complesso, ottenuto chimicamente da sostanze chiamate elastomeri mescolate tra di loro per ottenere diversi gradi di elasticità, grip e durezza: tale complessità non facilita lo smaltimento del materiale nel processo produttivo standard e richiede altresì l’impiego degli scarti in cicli produttivi di altri prodotti e settori, per i quali tali residuati possono rappresentare una preziosa materia prima.

La Sportiva produce in Val di Fiemme, ai piedi delle Dolomiti nell’affascinante contesto ambientale della Val di Fiemme, oltre 220.000 calzature all’anno: tale localizzazione porta con se una responsabilità sociale ed ambientale fortemente sentita in primis dalla famiglia Delladio che detiene l’azienda al 100% dal 1928, quando i processi produttivi artigianali, ancora oggi alla base del prodotto La Sportiva, erano molto meno sofisticati e gli scarti difficilmente potevano essere impiegati per lavorazioni esterne al ciclo produttivo della calzatura.

In epoca moderna però, pur non esistendo ancora modi semplici e rapidi di re-impiegare gli scarti rappresentati dalla gomma, che in La Sportiva arriva da fornitori esterni sotto forma di fogli di materia prima di diversi spessori che vanno poi tagliati e sagomati a seconda delle calzature in lavorazione, l’azienda si è dotata di sistemi di riciclaggio che prevedono il re-impiego di circa il 50% degli scarti in altri processi produttivi. Ne è un buon esempio il recente riutilizzo dello scarto in gomma, derivante non solo dal processo produttivo ma anche da prodotti ormai al termine della propria vita, nel settore delle pavimentazioni: in particolare in quelle anti-trauma e ad alto assorbimento degli impatti, dove la gomma, in tutte le sue forme, rappresenta l’ingrediente primario fondamentale che viene poi elaborato chimicamente per ottenere prodotti finiti. L’opportunità di re-impego è nata dalla collaborazione a stretto contatto con l’azienda Prismi SRL di Monteprandone (Ascoli Piceno), specializzata nella granulizzazione e polverizzazione della gomma proveniente da scarti tecnici. L’azienda oltre a produrre questo servizio, è in grado anche di fornire la tracciabilità della materia fornita e quindi di individuare in quali prodotti finiti è stata re-impiegata.

Ecco allora la risposta alla domanda iniziale sugli scarti di lavorazione della gomma: buona parte di questi attraverso la collaborazione con Prismi, sono stati recuperati e re-impiegati nelle pavimentazioni del parco giochi della scuola elementare di Alassio (Savona) e nella realizzazione del manto in erba sintetica del complesso sportivo “La Meridiana” di Catania. Un contributo quindi in termini di scarto/materia prima che si è rivelato importante nell’ottenimento di prodotti finiti finalizzati ad ambiti sociali e sportivi, sottolineando come la tensione costante al miglioramento continuo richiesta anche dalla certificazione ambientale ISO 14001 che La Sportiva ha ottenuto già nel 2003, sia in grado di produrre risultati concreti e tangibili in materia di riciclaggio.

L’approccio responsabile nei confronti dell’ambiente, è prima di tutto una forma mentale che deve essere in grado di spingere alla ricerca continua di metodi e processi sostenibili. Oggi, innovare con passione, mission racchiusa nel pay-off aziendale de La Sportiva, è anche e soprattutto questo.